A complete unknown: il biopic su Bob Dylan tra critiche e attese

Il biopic di James Mangold su Bob Dylan si prepara a conquistare il pubblico e la critica.

Un viaggio nella New York degli anni Sessanta

Il film A Complete Unknown, diretto da James Mangold e interpretato da Timothée Chalamet, si propone di raccontare la vita di un giovane Bob Dylan, immerso nelle atmosfere vibranti e tumultuose della New York di fine anni Sessanta. Tratto dalla biografia Dylan Goes Electric! di Elijah Wald, il biopic si concentra su un periodo cruciale della carriera di Dylan, quando il suo talento stava per esplodere e il mondo attorno a lui stava cambiando rapidamente.

Le prime reazioni della critica

A poche settimane dall’uscita nelle sale americane, le prime recensioni hanno iniziato a circolare, rivelando un mix di entusiasmo e riserve. Testate come Variety e Deadline hanno elogiato la sceneggiatura, definendola un dramma dal naturalismo sgualcito che riesce a coprire tutti i punti salienti della vita di Dylan. In particolare, Deadline ha sottolineato come il film si concentri su un periodo in cui eventi storici significativi, come la Crisi dei missili di Cuba e l’assassinio di Kennedy, hanno influenzato profondamente la cultura giovanile e, di conseguenza, la musica di Dylan.

Timothée Chalamet: un’interpretazione da Oscar?

Il giovane attore Timothée Chalamet ha ricevuto elogi unanimi per la sua interpretazione di Bob Dylan. Critici come Scott Menzel hanno descritto la sua performance come l’interpretazione dell’anno, evidenziando come Chalamet riesca a scomparire completamente nel personaggio. Anche la senior editor di Variety, Clayton Davis, ha notato la determinazione apparentemente senza sforzo dell’attore, suggerendo che potrebbe essere un forte candidato per una nomination agli Oscar. Tuttavia, non mancano le voci critiche, con alcuni recensori che sollevano dubbi sulla coerenza del film e sulla sua capacità di trasmettere appieno la complessità del soggetto.

Un biopic che sfida le convenzioni

A complete unknown si distingue per il suo approccio non convenzionale rispetto ad altri biopic, evitando il classico schema dalla culla alla tomba. Invece, il film si concentra su un momento specifico della vita di Dylan, cercando di catturare l’essenza di un artista in divenire, immerso in un contesto culturale ricco e dinamico. La critica ha apprezzato questa scelta, sottolineando come il film riesca a riflettere le tensioni sociali e politiche dell’epoca, rendendo omaggio alla vitalità della cultura giovanile di quel periodo.

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