Scopri come la nuova serie Disney+ affronta la complessità del male attraverso la storia di Sarah Scazzi
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La nuova serie Avetrana – Qui non è Hollywood, presentata alla Festa del Cinema di Roma, affronta la dolorosa vicenda di Sarah Scazzi, un caso di cronaca nera che ha scosso l’Italia 15 anni fa. La serie, prodotta da Disney+, si propone di esplorare non solo i fatti, ma anche le emozioni e le fragilità dei personaggi coinvolti. Il regista Pippo Mezzapesa ha dichiarato che l’obiettivo era quello di raccontare una storia senza cadere nel sensazionalismo, mantenendo un approccio rispettoso verso le persone coinvolte. La narrazione si concentra sull’umanità dei protagonisti, cercando di comprendere le cause e le conseguenze di una tragedia che ha segnato profondamente la comunità di Avetrana.
La serie è suddivisa in quattro episodi, ognuno dei quali offre un punto di vista diverso sui fatti. Si parte dalla vittima, Sarah, per poi passare alla cugina Sabrina, allo zio Michele Misseri e infine alla madre Cosima Serrano. Questo approccio narrativo consente di esplorare le sfumature delle esperienze e delle relazioni tra i personaggi, rivelando progressivamente le verità nascoste dietro la vicenda. Antonella Gaeta, sceneggiatrice della serie, ha sottolineato l’importanza di far avanzare la storia attraverso i punti di vista di ciascun protagonista, permettendo così di scoprire ciò che non è stato visto e che invece stava accadendo. La narrazione non si limita a ripetere gli eventi, ma li arricchisce di significato e profondità.
La serie non si limita a raccontare una tragedia, ma si interroga anche su come il male possa essere rappresentato. Matteo Rovere, produttore della serie, ha affermato che è fondamentale affrontare temi complessi senza spaventarsi, utilizzando l’audiovisivo come strumento di analisi critica. La narrazione prismatica di Avetrana permette di esplorare la normalità del contesto da cui è scaturita la tragedia, sondando l’abnormità che il delitto ha suscitato. L’auspicio dei creatori è che la serie possa contribuire a una maggiore empatia e comprensione nei confronti di storie simili, affrontando temi delicati con la dovuta attenzione e rispetto.