La dea fortuna è l'ultimo film di Ferzan Özpetek. vincitore di due premi ai David di Donatello del 2020. Ecco il cast e la recensione del film
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É disponibile on demand La dea fortuna, il nuovo film dell’apprezzato regista Ferzan Özpetek, noto soprattutto per pellicole come Le fate ignoranti, Saturno contro e Napoli velata. Nel 2020, il film ha vinto 2 David di Donatello e 3 Nastri d’Argento con premi per la miglior attrice protagonista a Jasmine Trinca e la miglior colonna sonora o canzone all’artista aostano Diodato.
Gli attori de La dea fortuna sono il punto di forza del film. Nella storia, la coppia omosessuale è composta da Edoardo Leo e Stefano Accorsi, bravissimi nel far trasparire un rapporto intenso quanto problematico.
Ma a prendere la scena c’è una straordinaria Jasmine Trinca (la migliore attrice italiana di questa generazione) che, con la sua Annamaria, incarna le scene migliori del film, nonostante compaia meno rispetto ai due protagonisti maschili.
Nei ruoli secondari troviamo una brava ed esperta Barbara Alberti, che veste i panni della severa madre di Annamaria, e le sorprendenti interpretazioni dei giovanissimi Sara Ciocca ed Edoardo Brandi nei personaggi di Martina e Alessandro, i figli Annamaria.
La dea fortuna racconta la vita di Alessandro e Arturo, una coppia omosessuale che, nonostante le difficoltà, sembra avere una vita felice. A sostenerli ci sono un gruppo di amici molto uniti che, con il tempo, sono diventati una vera e propria famiglia.
Ma la figura più importante è sicuramente Annamaria,una madre single che cresce due bambini e che nutre un affetto smisurato verso Alessandro e Arturo, a tal punto da affidare ai due, temporaneamente, la custodia dei bambini, nel periodo in cui la donna è costretta a fare dei controlli in ospedale.
Ma la relazione fra Alessandro e Arturo non è solida come sembra, e la convivenza fra i due uomini e i figli di Annamaria risulta spesso difficile. A complicare le cose si aggiunge la salute sempre più cagionevole di Annamaria.
I due uomini, per il bene della donna e dei figli, dovranno trovare il modo di superare il passato e ritrovare quelle emozioni che li hanno fatto innamorare.
In questo film Özpetek colpisce nel segno.
Innanzitutto il tema dell’omosessualità è ben gestito perché non viene mai ostentato, come per esempio in Mine vaganti, lavoro del regista del 2010 con protagonista Riccardo Scamarcio. Il tema della sessualità ne La dea fortuna non viene mai esplicitato, ma solo sfiorato per mettere al centro il dramma di due uomini fragili e insicuri, che hanno come unico punto di riferimento il personaggio di Jasmine Trinca.
La sua Annamaria appare come una roccia a cui i due uomini si aggrappano e da cui però devono imparare a vivere, perché la malattia della donna è la prova finale della loro maturazione e della ricerca della felicità.
La sceneggiatura del regista è molto delicata ed intimista, anche grazie alla splendida colonna sonora di Diodato, dal titolo La vita è meravigliosa, che riesce a sottolineare questa travolgente malinconia che pervade il film.
Peccato per il finale, dove si abbandona questo splendido esercizio di stile per lanciarsi in qualcosa di più sensazionalistico, con una critica politica decisamente fuori luogo rispetto al resto dell’opera.