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Un racconto drammatico e coinvolgente
La docuserie “E poi il silenzio – il disastro di Rigopiano”, ideata da Pablo Trincia, si propone di ricostruire uno dei più tragici eventi della storia recente italiana. A quasi otto anni dalla valanga che ha colpito l’hotel Gran Sasso Resort, causando la morte di ventinove persone, questa serie si distingue per il suo approccio narrativo unico. Attraverso una combinazione di immagini inedite e testimonianze dirette, il progetto mira a far luce su un evento che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.
Le responsabilità nel tempo
Trincia, insieme alla sceneggiatrice Debora Campanella, ha realizzato un’opera che non si limita a raccontare la tragedia, ma cerca di esplorare le responsabilità che si estendono ben oltre il giorno dell’incidente. La docuserie, composta da cinque episodi, si avvale di materiali forniti da Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e familiari delle vittime, creando un mosaico complesso che mette in discussione la sicurezza della struttura e le tempistiche dei soccorsi. Come afferma Trincia, “il crollo e la valanga erano solo un pezzettino di un mosaico molto più grande”, suggerendo che le radici della tragedia affondano in decisioni prese decenni prima.
Un’analisi critica della narrazione
La docuserie non si limita a narrare i fatti, ma si propone di cambiare la narrazione stessa. Trincia sottolinea l’importanza delle parole e delle immagini nel plasmare la percezione pubblica e politica di eventi così drammatici. La serie si propone di stimolare una riflessione critica su come la società affronta le tragedie e le responsabilità che ne derivano. La produzione di Sky Italia, in collaborazione con Chora Media, offre un’opportunità unica per approfondire un tema di rilevanza sociale, rendendo accessibile un’inchiesta che potrebbe influenzare il dibattito pubblico.
In anteprima dal 13 novembre per i lettori di Sky TG24 Insider, “E poi il silenzio” rappresenta un’importante occasione per rivedere e riconsiderare un evento che ha segnato profondamente la storia italiana. Con un linguaggio visivo potente e una narrazione incisiva, la docuserie invita il pubblico a riflettere sulle conseguenze delle scelte fatte nel passato e sull’importanza di una memoria collettiva.