Cuba, tre generazioni diverse costruiscono il ritratto di una città tra i ricordi del passato e le speranze per il futuro.
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Tommaso Santambrogio apre le Giornate degli Autori all’80esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, in concorso con il suo nuovo film Gli oceani sono i veri continenti.
Il racconto si snoda su tre linee narrative che si concentrano ognuna su una generazione diversa: i due teatranti 30enni Alex (Alexander Diego) e Edith (Edith Ybarra Clara); i due bambini appassionati di baseball Frank (Frank Ernesto Lam) e Alain (Alain Alfonso Gonzalez) e l’anziana Milagros (Milagros Llanes Martinez), sempre legata a un amore passato che non ha mai fatto ritorno dalla guerra.
Gli oceani sono i veri continenti è il ritratto di una Cuba dove il peso del passato si contrappone alle giovani speranze per un futuro migliore.
La narrazione segue tre storie diverse, ognuna a rappresentare emblematicamente generazioni diverse. Lo spettatore segue Milagros durante le sue silenziose e ripetitive giornate, con la radio sempre accesa a tenerle compagnia nella sua solitudine. Stoicamente ancorata ad un amore passato, incarna l’immobilismo e la poesia di un ricordo, che riporta in vita leggendo e rileggendo le lettere del suo amore caduto in guerra, continuando ad aspettarlo romanticamente alla stazione. Edith e Alex sono, invece, l’immagine duale di una giovane generazione divisa tra il desiderio di partire e cambiare vita e il legame profondo con la propria terra. Due facce della stessa medaglia, rappresentano i dubbi e la confusione di un’età-ponte.
Infine, Frank e Alain sono il simbolo di un’infanzia piena di speranza, che si rapporta con una realtà che vuole cambiare. I due bambini vivono di sogni, desiderano giocare a baseball negli Stati Uniti, ma al contempo si devono confrontare con i disagi delle loro famiglie.
L’opera prima di Tommaso Santambrogio è una fotografia in bianco e nero di una realtà lontana, che riesce ad avvicinarsi al pubblico tramite una poetica tenera e delicata.
La cura nella composizione delle inquadrature rende il film una vera e propria sequenza di tableaux vivants. La macchina da presa rimane fissa a mostrare una Cuba per nulla banale, in cui la staticità della messa in scena rispecchia in qualche modo la staticità della realtà ripresa. Il regista si prende del tempo per esplorare le storie che racconta, soffermandosi ad osservare i personaggi nella loro quotidianità con un ritmo lento.
Con Gli oceani sono i veri continenti, il regista porta al Festival del Cinema di Venezia una narrazione molto profonda e piena di sfaccettature. L’opera prima di Santambrogio sarà nelle sale dal 31 agosto, distribuito da Fandango.