Il fascino dell’horror: un viaggio tra cinema e autobiografia

Un'analisi del nuovo libro di Pier Maria Bocchi che unisce critica e vita personale

Un viaggio nel cinema horror

Il cinema horror ha sempre esercitato un fascino particolare sugli spettatori, non solo per le sue trame avvincenti e le atmosfere inquietanti, ma anche per il modo in cui riesce a riflettere le paure e le ansie della società. Pier Maria Bocchi, noto critico cinematografico, affronta questo tema nel suo ultimo libro, So cosa hai fatto. Scenari, pratiche e sentimenti dell’horror moderno, pubblicato da Lindau. L’opera si propone di esplorare non solo la storia del genere, ma anche il legame personale che l’autore ha con esso, rendendo il testo un mix affascinante di critica e autobiografia.

Una narrazione innovativa

Bocchi non si limita a presentare una cronologia dei film horror, ma si addentra in una contro-Storia che mette in luce opere meno conosciute ma fondamentali per la comprensione del genere. Attraverso titoli come Effects di Dusty Nelson e Ghostwatch della BBC, l’autore riesce a collegare il passato con il presente, mostrando come il cinema horror si sia evoluto nel tempo. Questo approccio non solo arricchisce la conoscenza del lettore, ma stimola anche una riflessione più profonda sulle tematiche trattate nei film.

Un racconto di formazione

Oltre alla sua analisi del genere, Bocchi condivide anche un racconto personale che accompagna il lettore in un viaggio di formazione. La sua esperienza come spettatore di film horror diventa un elemento centrale, rivelando come questi film abbiano influenzato la sua vita e la sua crescita personale. “So cosa hai fatto” diventa così non solo un titolo, ma un vero e proprio manifesto di come il cinema possa plasmare le nostre identità e le nostre esperienze. La combinazione di critica e narrazione personale rende il libro un’opera unica e coinvolgente, capace di attrarre sia gli appassionati di cinema che coloro che cercano un racconto autentico e sincero.

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