Umberto Pasolini esplora la complessità dei personaggi in una nuova visione di Omero
Il film “The Return” di Umberto Pasolini offre una rilettura affascinante e contemporanea dell’Odissea di Omero, concentrandosi sulla figura di Odisseo, interpretato da Ralph Fiennes. Questa versione si distingue per la sua attenzione ai dettagli corporei e alle emozioni dei personaggi, rendendo il racconto più vicino alla nostra realtà. Odisseo, dopo anni di avventure e sofferenze, torna a Itaca non come l’eroe invincibile, ma come un uomo segnato dalla vita, malato e stanco. La scelta di Pasolini di rappresentare un Odisseo vulnerabile invita il pubblico a riflettere sulla fragilità umana e sulla ricerca di un senso di appartenenza.
Penelope, interpretata da Juliette Binoche, è la regina che resiste all’assalto dei proci, simbolo di fedeltà e resilienza. Tuttavia, la sua rappresentazione nel film solleva interrogativi sulla consapevolezza e sull’autonomia femminile. Incontrando Odisseo, Penelope si trova di fronte a un conflitto che, pur essendo sostenuto da interpretazioni magistrali, non riesce a raggiungere il cuore della questione. La scenografia chiusa e opprimente riflette la tensione tra i due personaggi, rendendo il loro incontro un momento di grande intensità emotiva, ma anche di incomprensione.
Un altro aspetto rilevante di “The Return” è il rifiuto dell’azione bellica, un tema centrale nell’opera di Omero. Pasolini affronta questo argomento con una sensibilità particolare, mostrando come la guerra possa rivelare la vera natura umana. Le scene finali del film, cariche di tensione e drammaticità, mettono in luce la vulnerabilità dei personaggi e la loro lotta per la sopravvivenza in un contesto ostile. La scelta di Pasolini di mantenere un tono asciutto e diretto nelle sue scelte narrative e formali contribuisce a creare un’atmosfera di autenticità e profondità, rendendo il film un’opera di grande impatto emotivo.