Un viaggio tra emozioni e archetipi nell'epica di The Return di Uberto Pasolini
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Il cinema ha sempre avuto un legame profondo con la letteratura classica, e l’Odissea di Omero è uno dei testi più reinterpretati nel corso dei secoli. Con The Return, il regista Uberto Pasolini si propone di dare nuova vita a questa storia senza tempo, affrontando temi universali come l’amore, la perdita e il ritorno. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film si distingue per la sua capacità di coniugare l’epica antica con le emozioni moderne, rendendo la storia di Odisseo e Penelope accessibile a un pubblico contemporaneo.
Il film vede protagonisti due attori di fama internazionale: Ralph Fiennes, che interpreta Odisseo, e Juliette Binoche, nei panni di Penelope. Durante la conferenza stampa, Fiennes ha sottolineato l’importanza dell’immaginazione emotiva nel suo approccio al personaggio, affermando che la ricerca storica non è sempre necessaria. “La preparazione significa essere pronti a cogliere l’attimo sul set”, ha dichiarato, evidenziando come l’interpretazione richieda una connessione profonda con le emozioni umane. Binoche, dal canto suo, ha parlato di come il suo personaggio rappresenti archetipi universali, rendendo la sua interpretazione autentica e vicina alla realtà.
Pasolini ha spiegato che la sua versione dell’Odissea non si limita a seguire la trama originale, ma si concentra sulle Odissee interiori dei personaggi. “Ci siamo focalizzati di più sulle emozioni e sulle relazioni umane, piuttosto che sugli eventi fantastici”, ha affermato. Questo approccio consente di esplorare il significato del ritorno a casa in un contesto moderno, affrontando le difficoltà e le complessità delle relazioni familiari. La scelta di cambiare l’ordine degli eventi e di integrare elementi contemporanei, come le testimonianze di reduci di guerra, arricchisce ulteriormente la narrazione, rendendola ancora più attuale.