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Un biopic audace e provocatorio
Il film Better Man, diretto da Michael Gracey, si presenta come un biopic musicale che rompe gli schemi tradizionali, offrendo uno sguardo crudo e autentico sulla vita di Robbie Williams. Con una narrazione che ricorda il cinema degli anni ’90, il film non si limita a raccontare la storia di un artista, ma esplora le sue lotte interiori, il dolore e la ricerca di identità. Williams viene rappresentato come una ‘scimmia impazzita’, un simbolo della sua instancabile sete di vita e della sua vulnerabilità.
Il grido di un artista incompreso
La canzone Feel, estratta dall’album Escapology, funge da colonna sonora per il viaggio di Williams. Con versi che esprimono l’incertezza e la ricerca di connessione, il brano diventa un manifesto della sua esistenza. La frase “Vieni e prendimi per mano” risuona come un appello disperato, un desiderio di essere compreso e accettato. Il film riesce a catturare questa essenza, mostrando come la fama possa essere tanto una benedizione quanto una maledizione, lasciando l’artista in balia delle proprie emozioni.
Un ritratto senza filtri
Gracey non ha intenzione di indorare la pillola; Better Man affronta tematiche complesse come la dipendenza, la violenza e la vulnerabilità. La rappresentazione di Williams è autentica e senza filtri, mostrando le sue debolezze e i suoi demoni. La scelta di utilizzare la CGI per creare una scimmia che rappresenta il protagonista è audace e simbolica, riflettendo il caos e l’energia che caratterizzano la sua vita. La pellicola non teme di esplorare il lato oscuro della celebrità, rendendo omaggio a un artista che ha sempre combattuto contro le avversità.
Un messaggio di speranza e resilienza
Nonostante le sfide, Better Man trasmette un messaggio di speranza. Williams, attraverso la sua musica, riesce a trasformare il dolore in arte, gridando al mondo la sua fame di vita e successo. La sua storia è un invito a venire a patti con i propri demoni e a trovare la forza di andare avanti. Il film culmina in una delle performance più iconiche di Williams, il Live at Knebworth del 2003, un momento che rappresenta la sua rinascita e il trionfo sulla sofferenza.