“Improvvisamente a Natale mi sposo”, fuori il prossimo 6 dicembre, è il sequel di “Improvvisamente Natale“, pellicola uscita l’anno scorso a ridosso delle feste natalizie. La trama del film si svolge ancora nell’albergo di Lorenzo (Diego Abatantuono), diventato ormai un luogo di riferimento per i turisti invernali.
Improvvisamente a Natale mi sposo: la trama
Durante la cena di Natale, Lorenzo presenta alla sua famiglia Serena (Carol Alt), la donna stravagante e allegra di cui si è innamorato pur conoscendola da appena tre settimane. Ben presto, le gelosie della figlia Alberta (Violante Placido) ottengono un effetto insperato, convincendo il padre a sposare la semi-sconosciuta proprio il giorno della Vigilia. Sconvolta dalla notizia, la figlia indispettita fa di tutto per smascherare la donna, boicottando in ogni modo il futuro matrimonio. Nel frattempo, Don Michele (Nino Frassica) deve affrontare un nuovo sindaco (Elio) animato da idee tanto progressiste quanto strambe, il quale minaccia seriamente le tradizioni natalizie della città.
Chi cerca trova, e Alberta, a furia di cercare, scopre finalmente il segreto di Serena. Con astuzia e determinazione, la figlia di Lorenzo riesce infatti a mettere insieme i pezzi del puzzle e a raccogliere alcune prove atte a sollevare dubbi fondati sulla vera identità della futura moglie di suo padre. La scoperta del segreto di Serena aggiunge sì un elemento di tensione alla trama, ma non riesce a riscattare un film complessivamente debole e poco coinvolgente. Del resto, la mancanza di una connessione solida con la trama del primo film e la sceneggiatura inconsistente compromettono in maniera indelebile l’efficacia narrativa di questo sequel.
Quando la comicità italiana fallisce miseramente
La pellicola diretta da Francesco Patierno delude le aspettative, inutile girarci intorno. La trama del film, infatti, si rivela fin da subito debole e poco coinvolgente. Il regista, inoltre, non tenta nemmeno per un istante di mascherare quello che si rivela fin da subito come il suo unico obbiettivo, la stella polare della sua direzione: suscitare risate a ogni costo. L’arte dell’ironia, tuttavia, è sottile e raffinata: per essere effettivamente comici, insomma, non basta avere l’intenzione di esserlo. E così, il film fallisce miseramente nella propria vocazione basilare.
Nemmeno le presenze di Elio, del Mago Forrest e di Frassica – attori dal forte potenziale comico – riescono nell’intento: i loro personaggi, infatti, risultano alquanto stereotipati e le loro battute spesso e volentieri prevedibili. In generale, l’umorismo del film sembra rivolgersi a un pubblico giovane e poco esigente, dimenticandosi degli spettatori più adulti e sofisticati.
Insomma, più che “Improvvisamente a Natale mi sposo”, la pellicola si sarebbe tranquillamente potuta intitolare “Improvvisamente a Natale mi scordo di ridere“.
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