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Il festival e l’incontro con Ken Loach
Il Festival del Cinema Europeo di Lecce ha ospitato un evento straordinario, celebrando la carriera di uno dei registi più influenti del nostro tempo, Ken Loach. Il 13 novembre, durante la 25° edizione del festival, è stata proiettata l’ultima opera di Loach, The Old Oak, seguita da un incontro a distanza con il regista. Questo evento ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sul ruolo del cinema nella società contemporanea e sull’impatto che può avere sulla politica e sull’umanità.
Il messaggio di Ken Loach
Durante l’incontro, Loach ha condiviso il suo pensiero sul cinema, affermando che “Il cinema non è mai un io, ma sempre un noi“. Questa frase racchiude l’essenza della sua poetica, che si concentra sulla collettività e sull’importanza di raccontare storie che riflettono le esperienze comuni delle persone. Il regista ha sottolineato come il cinema debba essere un grande sforzo collettivo, coinvolgendo non solo i cineasti, ma anche il pubblico, creando un dialogo attivo tra le diverse realtà sociali.
Il valore dell’attivismo e della memoria storica
Un momento toccante dell’incontro è stato quando Luciana Castellina ha ringraziato Loach per il suo supporto nella salvaguardia del cinema Pierrot, un’importante sala cinematografica nella periferia di Napoli. Questo gesto ha dimostrato come il cinema possa essere un luogo di resistenza e di lotta per la cultura. Loach ha ricordato l’importanza della memoria storica, citando il periodo post-bellico in Inghilterra come un momento di progresso per la classe operaia. Ha avvertito, però, che il capitalismo attuale rappresenta una minaccia per i progressi ottenuti e ha esortato a non perdere di vista la lotta per i diritti sociali.
Il cinema come strumento di cambiamento
Ken Loach ha anche parlato dell’influenza del neorealismo italiano sulla sua opera, citando Vittorio De Sica come una figura fondamentale. Ha evidenziato come il cinema debba continuare a rappresentare la realtà e le esperienze umane, creando un legame profondo con il pubblico. “Il cinema deve rappresentare la condivisione e l’umanità“, ha affermato, sottolineando l’importanza di raccontare storie che parlano delle lotte quotidiane delle persone. Questo approccio è essenziale per mantenere viva la memoria collettiva e per ispirare le nuove generazioni di cineasti a continuare su questa strada.