Non sarà Netflix a finanziare Killers of the flower moon, l’ultima fatica di Martin Scorsese con Roberto De Niro e Leonardo di Caprio. Sarà, invece, la Apple a investire 200 milioni di dollari nell’ultimo lavoro del regista italoamericano, con il solo obiettivo di far crescere la sua nuova piattaforma streaming sbarcata da poco sul mercato e schiacciata dal predominio dei due colossi Netflix e Disney Plus.
C’era una volta…il sodalizio con Netflix
Eppure il sodalizio fra Scorsese e Netflix è stato fruttuoso per molti anni, prima con il film Silence del 2016 che Netflix ha messo in catalogo dopo il flop del film al botteghino, con il peggior incasso della filmografia del regista, pari a 23 milioni di dollari su un budget di 47. Poi con The Irishman, il nostalgico omaggio di Scorsese agli anni ’80 con la rimpatriata degli ottantenni Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci.
Per sostenere The Irishman e distribuirlo in sala in modo da farlo partecipare ai premi più importanti, lo scorso anno Netflix ha sborsato ben 250 milioni di dollari, ma il risultato è stato deludente: 15 nomination fra Oscar e Golden Globe senza neanche una statuetta. La rivincita per il regista potrebbe arrivare proprio dal nuovo film che Apple finanzierà.
Con lui lavoreranno l’amico di una vita Robert De Niro e il premio Oscar Leonardo di Caprio, con il quale il regista ha già girato cinque film: Gangs of New York, Shutter Island, The aviator, The departed e soprattutto The wolfe of Wall Street, il più grande successo commerciale di Scorsese con quasi 400 milioni di dollari di introiti.
Un regista scomodo
Di Scorsese si è parlato molto negli ultimi tempi, e non solo per Killers of the flower moon, ma per i suoi commenti e i giudizi forti sul mondo del cinema che molti colleghi non hanno affatto gradito. Tutto è nato nell’autunno del 2019 quando Scorsese, senza mezzi termini, ha dichiarato che i cinecomics, i film sui supereroi prodotti anche dalla Marvel, non possono considerarsi vero cinema, ma parchi divertimento per bambini.
La pesante dichiarazione del regista, che non ha mai ammorbidito o ritrattato la sua posizione, ha scatenato una reazione a catena fra gli addetti ai lavori che si sono schierati in due fazioni: una ristretta minoranza favorevole a Scorsese, formata da Vincent Cassel, Francis Ford Coppola e pochi impavidi, e l’altra maggioritaria, ovviamente contraria. Scorsese è diventato così l’oggetto di scherno e disprezzo sui social da parte dei milioni di fan di Spiderman, Batman e Iron man.
Quello che stupisce è come critici, giornalisti e appassionati di cinema abbiamo interpretato le parole del regista, riflettendo più sullo stato d’animo di Scorsese che sulla dichiarazione in sé stessa. Molti hanno ipotizzato che il regista sia semplicemente invidioso del successo che i supereroi hanno avuto al botteghino in questi ultimi anni (ricordiamo che i primi due incassi nella storia del cinema sono dei cinecomics).
Successo che lo ha penalizzato a tal punto che è da Silence in poi che Scorsese non riesce più a convincere una vera casa di produzione a finanziare i suoi lavori. Le uniche a farlo sono le piattaforme streaming, come Netflix e Disney Plus, che però vogliono solo farsi pubblicità, dando lustro ai propri cataloghi, reputati dalla critica cinematografica specializzata un cestone dei film di scarto.
Lo stesso Scorsese qualche anno fa, prima di The Irishman, aveva detto di poter godere del “vero cinema” sono in sala e non davanti al televisore di casa o sullo smartphone. Il contrappasso è che adesso Scorsese non può fare a meno dei servizi streaming che tanto criticava.