"La sala professori", diretto da Ilker Çatak, è un film tedesco candidato agli Oscar 2024 come Miglior Film Straniero: la nostra recensione
Anche grazie a un cast talentuoso e a una trama avvincente, il film offre una riflessione profonda sul significato dell’educazione e il ruolo giocato dagli studenti in seno al sistema educativo.
Un film audace, fin dalle prime battute, dai primi take: prendere o lasciare, take or leave. Le tematiche importanti non mancano di certo, dall’istruzione all’inclusione, con un attenzione particolare alla figura del docente e alle mille e cento una problematiche che deve quotidianamente affrontare sul posto di lavoro. All’interno della tanto bistrattata sala professori, luogo mitologico per gli studenti, Narnia piena di scheletri, come ogni armadio che si rispetti, ma anche spazio di incontro, di discussione e di parola.
Grazie a una trama avvincente, capace di tenere “sul pezzo” gli spettatori, il regista Ilker Çatak riesce a dispiegare tutte le potenzialità della scuola, mettendone però in luce, anche a livello visivo, tutti i rischi e i difetti, dalla corruzione, sempre dietro l’angolo, all’ipocrisia, ape regina dell’alveare scolastico.
L’obbiettivo principale del film, tuttavia, è quello di porre all’attenzione del pubblico (e, in particolare, di qualsiasi studentato e di qualsivoglia corpo docenti) questioni cruciali quali il ruolo degli insegnanti nell’insegnamento e l’importanza dei valori morali, da trasmettere soprattutto ai giovani studenti. C’è spazio, infine, anche per una visione critica nei confronti delle istituzioni educative, a più riprese lo spettatore viene infatti chiamato a riflettere sulle dinamiche di potere presenti all’interno del sistema scolastico.
Carla Nowak, una giovane insegnante alle prime armi, si trova coinvolta in una ricerca della verità che mette a nudo le contraddizioni del sistema educativo. Carla si immerge in un’indagine personale per scoprire la verità dietro i furti nella sala degli insegnanti. Determinata e coraggiosa, la protagonista interpretata da Leonie Benesch non esita a denunciare uno dei suoi alunni come sospettato.
Questa decisione scatena una serie di eventi che mettono in luce il potere degli studenti nell’ambito dell’istruzione, mettendo in discussione la tradizionale gerarchia di autorità presente all’interno del sistema educativo e invitando a riflettere su quale debba essere il vero ruolo degli insegnanti nel promuovere un ambiente scolastico equo, inclusivo e basato sulla responsabilità reciproca tra docenti e studenti.
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