Ma chi ti conosce? Un viaggio attraverso l’amore e il tempo

Scopri come il film esplora il legame tra Silvia e Alessio attraverso le epoche.

Un incantesimo che attraversa i secoli

Il film “Ma chi ti conosce?” di Francesco Fanuele ci trasporta in un viaggio emozionante che unisce il presente e il passato attraverso un legame indissolubile. La storia ruota attorno a Silvia, interpretata da Simona Tabasco, e Alessio, interpretato da Antonio Folletto, due anime destinate a incontrarsi in ogni vita. La trama si sviluppa attorno a un incantesimo che li unisce, promettendo un amore eterno che sfida il tempo e le circostanze.

Un amore predestinato

La narrazione si apre nel lontano 1277, dove Silvia e Alessio, in punto di morte, si promettono di continuare ad amarsi anche nelle vite future. Questo concetto di predestinazione è un tema ricorrente nel film, che invita lo spettatore a riflettere sulla ricerca dell’anima gemella. La rappresentazione di questo legame è affascinante e coinvolgente, con il regista che riesce a catturare l’essenza di un amore che trascende il tempo. La storia si snoda attraverso diverse epoche storiche, dall’Italia dei comuni al Circo Barberi di Venezia nel 1870, fino a un’epoca più recente, creando un mosaico di emozioni e situazioni che arricchiscono la trama.

Un mix di commedia e riflessione

“Ma chi ti conosce?” non è solo una commedia romantica, ma anche una riflessione profonda sulle relazioni moderne. La vita di Silvia, che si prepara a sposare un uomo con cui ha una relazione programmata e organizzata, mette in luce le difficoltà di trovare un amore autentico in un mondo dominato dalla razionalità. La sua vita è caratterizzata da una routine meticolosa, che viene sconvolta dall’incontro con Alessio, l’uomo dei suoi sogni, che appare nei suoi sogni in modo misterioso. Questo contrasto tra la vita pianificata e l’imprevedibilità dell’amore è uno degli elementi più affascinanti del film.

Una regia che colpisce

Francesco Fanuele, già noto per il suo esordio alla regia con “Il regno”, dimostra ancora una volta la sua abilità nel raccontare storie che risuonano con il pubblico. La sua regia è caratterizzata da una scrittura che punta a far ridere, ma che non dimentica di esplorare le sfumature più profonde delle relazioni umane. La chimica tra i protagonisti, Simona Tabasco e Antonio Folletto, è palpabile e contribuisce a rendere la visione del film un’esperienza coinvolgente. La loro versatilità nel interpretare diversi personaggi attraverso le epoche è un altro punto di forza della pellicola.

Scritto da Redazione Cineverse

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