Marina Piperno: un tributo al cinema indipendente italiano

Un omaggio alla pioniera del cinema indipendente con una retrospettiva dei suoi lavori più significativi.

Un’icona del cinema indipendente

Marina Piperno, classe 1935, è una figura di spicco nel panorama del cinema indipendente italiano. La sua carriera è iniziata nel 1962, quando ha fondato la REIAC Film, diventando la prima donna italiana a gestire una casa di produzione. La sua passione per il cinema l’ha portata a produrre opere che affrontano temi sociali e storici, spesso trascurati dal grande pubblico. Tra i suoi lavori più noti, spicca il film che le ha valso una nomination all’Oscar, un’opera che racconta la tragica deportazione degli ebrei romani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un viaggio tra documentari e fiction

La Piperno ha saputo unire il cinema documentario e la fiction, creando opere che non solo intrattengono, ma educano e sensibilizzano. Il suo primo film di fiction, Sierra Maestra, racconta la storia di un giornalista arrestato in Venezuela, mentre Diario di bordo e Labanta negro offrono uno sguardo profondo sulle lotte di liberazione in Africa. Questi film non sono solo testimonianze storiche, ma anche opere d’arte che riflettono la sua visione unica del mondo.

Un’eredità duratura

Negli ultimi anni, Marina Piperno ha continuato a lasciare il segno nel mondo del cinema. La sua autobiografia, Eppure qualcosa ho visto sotto il sole, offre uno sguardo intimo sulla sua vita e carriera. Inoltre, il film La valigia della Storia, prodotto da lei, è attualmente in tour nelle università, portando la sua visione e il suo messaggio a nuove generazioni. La retrospettiva dedicata a Piperno sulla piattaforma OpenDDB è un’opportunità imperdibile per riscoprire i suoi lavori e comprendere l’importanza del suo contributo al cinema italiano.

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