Mimì, orfano con una deformazione fisica, si innamora di Carmilla, una ragazza che afferma di essere una discendente di Dracula.
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Mimì – Il principe delle tenebre è l’opera prima di Brando De Sica: si tratta di un horror sorprendente e coraggioso, anche se non perfetto. Al cinema dal 16 novembre.
Napoli, Mimì (Domenico Cuomo) è un adolescente rimasto orfano, che è stato adottato dal pizzaiolo Nando (Mimmo Borrelli), con il quale lavora. Il ragazzo è nato con una deformazione ai piedi e per questo motivo viene preso di mira dai giovani camorristi di quartiere, a capo dei quali vi è il violento Bastianello (Giuseppe Brunetti). Una sera, Mimì incontra Carmilla (Sara Ciocca), una ragazza goth che è convinta di essere una discendente di Dracula. Fra i due nasce subito una storia d’amore: la coppia decide di fuggire da una società che non li accetta e di iniziare a vivere seguendo le loro regole.
Brando De Sica, figlio di Christian e Silvia Verdone, si cimenta in un film di genere che osa e sicuramente spicca per originalità nel panorama cinematografico italiano.
Mescolando realtà e leggenda, il regista confeziona un prodotto senza dubbio inedito e inquietante, anche se non del tutto riuscito.
Mimì – Il principe delle tenebre è essenzialmente una storia d’amore fra due adolescenti. La tenerezza fra i due protagonisti, splendidamente interpretati dai giovani esordienti Domenico Cuomo e Sara Ciocca, sfocia nel delirio, in un climax finale davvero spiazzante.
Mimì è un ragazzo che è sempre stato considerato dalla società un mostro, a causa della sua deformazione fisica, e finisce per diventarlo davvero. Carmilla, invece, fuggiasca di Codogno, vive in una realtà tutta sua. Al primo incontro fra i due scatta subito la scintilla: nella cornice di una Napoli oscura e nascosta, i due ragazzi scivolano in un delirio amoroso che si mescola con le leggende su Dracula.
Brando De Sica crea una commistione affascinante tra il soprannaturale e la malattia mentale, senza prendere una via precisa sul finale. Un’arma a doppio taglio, che però riesce a mantenere un’aura di mistero fino ai titoli di coda.
Presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Locarno il 9 agosto 2023, Mimì – Il principe delle tenebre è ambientato in una Napoli lugubre e notturna. De Sica dipinge il lato esoterico della città, pieno di segreti e di fascino oscuro, offrendo un punto di vista diverso rispetto alle solite rappresentazioni partenopee.
Il punto di forza del film è sicuramente l’atmosfera, lugubre ma tinta da colori forti. La fotografia di Andrea Arnone è davvero eccezionale nel ricreare un clima che dona ulteriore eccentricità al film.
Nel lungometraggio traspare il profondo amore di Brando De Sica per il cinema horror, che cita in diverse occasioni, a partire dai fortissimi riferimenti a Nosferatu (Friedrich Wilhelm Murnau, 1922). I giochi di ombre, uniti alle grottesche movenze di Domenico Cuomo, richiamano la figura di Max Schreck nel film colonna portante dell’espressionismo tedesco degli anni Venti.
Il personaggio di Mimì compie un viaggio di disillusione, immergendosi nell’illusione. Il protagonista, infatti, si abbandona alla violenza e si arrende di fronte ad una società che non riuscirà mai ad accettarlo, precipitando in una spirale di inarrestabile delirio. In questo senso, è interessante notare come questa perdita di purezza e ingenuità sia ben rappresentata da De Sica attraverso il tema dell’acqua. Nella scena di apertura del film, infatti, vediamo Mimì nuotare in una piscina limpida, mentre sul finale il ragazzo si immerge in un’acqua macchiata di sangue. Tuttavia, prima del climax a conclusione del film, la parte centrale del lungometraggio risulta un po’ troppo lenta. La narrazione viene diluita e sembra perdersi a tratti, non aiutata da alcuni dialoghi non sempre convincenti.
Brando De Sica ha saputo comunque confezionare un buon prodotto di genere, che riesce a stupire ed a spiazzare lo spettatore fino alla fine.