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Un mix di generi intrigante
La nuova serie No Good Deed, creata da Liz Feldman, si presenta come un affascinante connubio di dark comedy, dramma e suspense. Ambientata in una villa spagnola degli anni ’20, la trama ruota attorno a Lydia e Paul Morgan, interpretati da Lisa Kudrow e Ray Romano, che decidono di vendere la loro casa per iniziare un nuovo capitolo della loro vita. Tuttavia, la vendita della villa attira l’attenzione di tre coppie, ognuna con le proprie speranze e segreti. La serie si distingue per il suo ritmo serrato e per la capacità di mescolare momenti di tensione con situazioni comiche, ma non senza alcune criticità.
Personaggi e dinamiche familiari
Le coppie che cercano di acquistare la villa sono rappresentate in modo variegato: da Leslie e Sarah, una coppia omosessuale, a Carla e Dennis, neo sposi in attesa del primo figlio, fino a JD e Margo, che portano un tocco di sfarzo. Mentre i protagonisti sono ben caratterizzati, le coppie secondarie sembrano rimanere in superficie, offrendo spunti ma senza un reale sviluppo. La serie riesce a esplorare le dinamiche familiari e le relazioni interpersonali, ma spesso si perde in dettagli superflui, lasciando il pubblico con la sensazione di un potenziale inespresso.
Il ruolo della tecnologia nella trama
Un elemento interessante di No Good Deed è l’uso della tecnologia, che diventa un personaggio a sé stante. I Morgan spiano le coppie attraverso i loro telefoni, un espediente che riflette la nostra realtà contemporanea, dove la privacy è costantemente minacciata. Questo aspetto della trama offre spunti di riflessione sulla nostra dipendenza dalla tecnologia e sulle conseguenze che essa comporta. Tuttavia, la serie non riesce a mantenere un equilibrio tra il messaggio e l’intrattenimento, lasciando alcune questioni irrisolte e un finale affrettato che delude le aspettative.
Un ritmo serrato ma poco memorabile
Nonostante le sue imperfezioni, No Good Deed si distingue per il suo ritmo incalzante, che tiene gli spettatori incollati allo schermo. Tuttavia, l’uso eccessivo di flashback e colpi di scena, simili a quelli di Desperate Housewives, rischia di rendere la serie prevedibile. La mancanza di un mistero ben sviluppato e la risoluzione affrettata dei conflitti lasciano un senso di insoddisfazione. La serie, pur essendo godibile, non riesce a lasciare un’impronta duratura, risultando più un intrattenimento effimero che un’opera memorabile.