Il 14 febbraio del 1900, in un torrido pomeriggio d’estate, Miranda, Marion e Irma, tre studentesse del severissimo collegio di stampo vittoriano Appleyard, sparirono nel nulla, insieme alla loro rigida insegnante di matematica Miss Mc Crow, dopo essersi avventurate sulla cima di Hanging Rock, uno sperone di roccia a 50 chilometri da Melbourne.
Dove erano finite le ragazze? Le ricerche non portarono a nulla, le tre studentesse sembravano essere state inghiottite dalla natura e la loro sparizione rimase avvolta nel mistero. L’unica delle tre a essere ritrovata fu Irma, ferita e priva di sensi, che non ricordava nulla dall’accaduto, come se fosse stata colpita da un maleficio. Sembra il resoconto di un fatto di cronaca.
Invece, è la trama del film Picnic ad Hanging Rock, tratto dall’omonimo romanzo del 1967 della scrittrice australiana Joan Lindsay, che ha reso celebre Peter Weir, uno dei più talentuosi registi australiani del suo tempo, autore di tante altre pellicole di successo come Mosquito coast, L’attimo fuggente o The Truman Show.
Il film, che uscì per la prima volta nelle sale l’8 agosto del 1975 ad Adelaide, in Australia, lasciò gli spettatori delusi, inquieti e quasi smarriti dal finale ambiguo e irrisolto. Senza la soluzione dell’enigma, i fan cominciarono a fare decine di supposizioni per soddisfare la loro curiosità: forse le ragazze erano state rapite dagli alieni, forse erano precipitate in un burrone, o addirittura inghiottite in un buco nero.
Il libretto del 1987
La verità sulla scomparsa di Miranda, Marion e Miss Mc Crow è stata svelata nel 1987 in un libretto di 32 pagine, fuori commercio e mai tradotto in italiano, dal titolo The Secret of Hanging Rock . Nel 1967 Joan Lindsay, l’autrice del romanzo, si accordò con l’ editore per eliminare dal libro l’ultimo capitolo, il 18°, quello che conteneva la soluzione del mistero, una geniale trovata pubblicitaria senza la quale il libro non avrebbe avuto la stesso successo.
La scrittrice diede precise disposizioni perché il capitolo mancante fosse tenuto segreto fino alla sua morte, avvenuta nel 1984. Rispettando le sue volontà, la casa editrice Angus & Robertson lo pubblicò postumo nel 1987, con il titolo di The secret of Hanging Rock, dove finalmente si svelò il mistero del 18° capitolo.
Quando Miranda, Marion e Irma arrivano in cima, si ritrovano in un pianoro dove cominciano a provare strane sensazioni, come se tutto fosse sospeso e rarefatto; il caldo, l’allontanamento dalle compagne, il loro passato e il tempo che si ferma. Dopo essere cadute in un sonno profondo, vengono raggiunte da una donna con la camicia strappata e senza gonna.
E’ la loro insegnante di matematica, che non riconoscono e che assume il ruolo di guida spirituale sollecitandole a liberarsi dei corsetti e seguirla in un’ intercapedine fra le rocce, nella quale entrano prima lei, poi Marion e alla fine Miranda. Resta fuori solo Irma resta, che nonostante la paura cerca di introdursi nella fessura, che simboleggia il passaggio a un’esistenza superiore e primordiale, ma le viene negato l’accesso perché troppo frivola e materialista.
Probabilmente molti appassionati sono rimasti delusi dal finale previsto da Lindsay che è una soluzione molto vicina all’esoterismo e all’onirico, dove le ragazze passano da una realtà fatta di costrizioni e limitazioni (rappresentate nel libro e nel film dalla rigida disciplina della mentalità vittoriana del collegio) a una dimensione più spirituale, in una sorta di comunione con la natura australiana, dominata dalla cultura aborigena del sogno.
Nonostante siano passati quasi cinquant’anni, il film è ancora un cult da cui nel 2018 è stata tratta una serie televisiva in sei puntate con Natalie Dormer nel ruolo della direttrice Appleyard.