Shyamalan e Apple assolti: la fine di una controversia legale

Il regista e Apple scagionati dalle accuse di plagio sul film di Francesca Gregorini.

Una battaglia legale che ha segnato il mondo del cinema

La recente assoluzione di M. Night Shyamalan e Apple dalle accuse di furto di elementi narrativi del film indipendente The Truth About Emanuel di Francesca Gregorini segna la fine di una controversia legale che ha tenuto banco per anni. La causa, iniziata nel 2020, ha visto la regista chiedere un risarcimento di 81 milioni di dollari, sostenendo che la serie Servant avesse plagiato la sua opera. La corte ha esaminato attentamente le prove, ascoltando esperti del settore e proiettando i film in aula per evidenziare le differenze sostanziali tra le due opere.

Le accuse e la difesa

Francesca Gregorini ha espresso il suo shock nel vedere il trailer di Servant, affermando che alcune scene, come quella della babysitter che sviene, fossero troppo simili a quelle del suo film. Shyamalan, dal canto suo, ha negato di aver mai visto The Truth About Emanuel, definendo le accuse come un malinteso. La giuria ha infine stabilito che le somiglianze tra i due lavori erano minime e che i generi stessi delle opere erano radicalmente diversi: Servant è un thriller soprannaturale, mentre The Truth About Emanuel è un dramma di formazione.

Il contesto della causa

Questa non è la prima volta che Shyamalan si trova ad affrontare accuse di plagio. In passato, è stato accusato di aver copiato elementi da opere come Il sesto senso e The Village. Tuttavia, la giuria ha ritenuto che le scene contestate non avessero nulla di originale, citando esempi di come tali situazioni siano comuni nel cinema. L’avvocato di Shyamalan ha sottolineato che il svenimento di un personaggio è un espediente narrativo utilizzato da molti registi nel corso della storia del cinema, rendendo quindi le accuse infondate.

Le ripercussioni per il settore

La decisione della giuria non solo ha scagionato Shyamalan e Apple, ma ha anche sollevato interrogativi su come le accuse di plagio possano influenzare la creatività nel settore cinematografico. Gregorini ha dichiarato di aver affrontato pressioni per non intraprendere la causa, ma ha voluto far sentire la sua voce per proteggere i diritti degli artisti. La sua determinazione a portare avanti la causa potrebbe ispirare altri registi a difendere le proprie opere, ma solleva anche preoccupazioni su un possibile clima di paura tra i creatori.

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