The Lighthouse è un film ispirato ad una storia vera su due guardiani di un faro isolati in una remota isola del New England.
The Lighthouse è un film molto particolare, ispirato ad una storia vera, che riguarda due guardiani di un faro isolati in una remota isola del New England nel 1890.
The Lighthouse è un film che racconta la storia di due guardiani di un faro isolati in una remota isola del New England, nel 1980. Stiamo parlando del taciturno ex boscaiolo Thomas Howard, interpretato da Robert Pattinson, e il guardiano del faro barbuto e brizzolato Thomas Wake, interpretato da Willem Dafoe, che mettono piede in un’isola appartata al largo della costa del New England alla fine del XIX secolo. Per le successive quattro settimane di lavoro frenetico e condizioni meteo sfavorevoli, i due uomini non avranno altra compagnia e saranno costretti a sopportare risentimenti e odio crescente. Lentamente si ritroveranno senza cibo, nascondendo molti segreti e delle allucinazioni dovute all’isolamento maniacale e all’alcol. Dovranno combattere con i propri demoni per riuscire a sopravvivere. The Lighthouse potrebbe sembrare un film bizzarro, soprattutto per come è stato girato, in vecchio stile bianco e nero con un formato quasi quadrato, simile ai film anni ’30. Ci sono solo questi due personaggi isolati su quest’isola, costantemente alle prese con il maltempo. Fare il guardiano di un faro non evoca la pace dei sensi, in questo film si fanno in conti con gabbiani cattivi, tempeste e un paesaggio grigio e nebbioso. Inoltre, gran parte del film è girato al chiuso, in penombra, a lume di candela. I due insoliti personaggi sono il vecchio marinaio Thomas Wake e il suo giovane assistente scontroso e reticente Thomas Howard. Si tratta degli unici personaggi del film, se non si tiene conto di una sirena che appare in sequenze oniriche erotiche. La vita all’interno del faro è dura, soprattutto perché i due protagonisti non vanno d’accordo e vivono insieme, senza un bagno, senza acqua potabile e con un bel po’ di alcol, destinato a finire. Gli spettatori devono avere grande immaginazione, pensando che la storia ha dei risvolti allucinatori e nessuno dei due la racconta giusta. Ci sono anche dei dettagli macabri, come il ritrovamento della testa di un uomo senza occhio, forse il precedente assistente del vecchio guardiano, che pare sia impazzito. Quando le quattro settimane si concludono, nessuno viene a prenderli per via di una tempesta, che secondo il vecchio si è scatenata quando il giovane ha ucciso un gabbiano. Una superstizione afferma che i gabbiani contengono le anime dei marinai.
Secondo il regista Robert Eggers, i due personaggi principali rappresentano due figure della mitologia greca. Wake rappresenta Proteo, vecchio dio profetico del mare. Howard rappresenta Prometeo, un Titano e una figura disonesta che sfiga gli dei e ruba il fuoco. Nei minuti finali il giovane Howard dopo aver ucciso il vecchio si reca verso la luce del faro ma si ritrova per terra morto come Prometeo, con i gabbiani che gli beccano le viscere. Nel mito gli dei per punizione, oltraggiati dal furto del fuoco di Prometeo, lo incatenano ad una roccia e ogni giorno un’aquila veniva mandata a mangiargli il fegato, che ricresceva durante la notte per essere mangiato il giorno successivo.
La storia si basa liberamente su una tragedia avvenuta nel 1801, in cui due guardiani del faro gallesi, entrambi di nome Thomas, erano noti per litigare sempre. Rimasero intrappolati nel vecchio faro durante una tempesta. Quando uno dei due è morto, si dice che l’altro sia impazzito. Di conseguenza il governo cambiò la politica per aumentare le squadre dei fari a tre persone. Altre influenze per il film sono stati i classici della letteratura marinara, come Herman Melville, Robert Louise Stevenson, e le storie horror di HP Lovecraft e Algernon Blackwood.