The Warrior - The Iron Claw racconta la storia vera della famiglia Von Erich, tra ossessioni e tragedie.
Argomenti trattati
Sean Durkin mette in scena la storia vera dei Von Erich. Con The Warrior – The Iron Claw, infatti, il regista mette a nudo il dramma della storica famiglia americana di wrestler, portando sul grande schermo un film che è un vero pugno nello stomaco. Al cinema dall’1 febbraio.
La storia si concentra sulla famiglia Von Erich, al capo della quale vi è l’autoritario Fritz Von Erich (Holt McCallany), che porta tutti i suoi figli nel mondo del wrestling. Il focus si mantiene sul fratello maggiore, Kevin (Zac Efron), che affronta il peso delle aspettative del padre ed è succube delle superstizioni che ruotano intorno al suo cognome, la cosiddetta “maledizione dei Von Erich”.
Il regista Sean Durkin (The Nest – l’inganno, 2020) scrive e dirige un dramma tratto da una storia vera. Con The Warrior – The Iron Claw, rappresenta non solo la storia di una famiglia, ma la società americana degli anni Settanta e Ottanta nel suo complesso. Attraverso le tragiche vicende dei Von Erich, Durkin mette in scena le dinamiche del machismo tossico che permea gli Stati Uniti di quegli anni – ma che, in realtà, lascia i suoi segni anche oggi. Il film prende le fila dalla promessa di invincibilità del capofamiglia ai suoi figli: “Fin da quando ero bambino, dicevano che la mia famiglia era maledetta. Mamma cercò di proteggerci con Dio. Papà cercò di proteggerci con il wrestling. Diceva che se fossimo stati duri, forti, niente ci avrebbe ferito.” La vincita sull’altro e sui propri sentimenti è il motto assolutistico, dittatoriale, di Fritz Von Erich. Le disgrazie si succedono, una dopo l’altra, ma rimane il perentorio divieto di piangere, perché “i veri uomini non versano alcuna lacrima”.
Il racconto delle tragedie che colpiscono la storica e titanica famiglia di combattenti si sviluppa attraverso una narrazione a metà fra il biopic e la pastorale americana. La fotografia di Mátyás Erdély, alla sua seconda collaborazione con Durkin, è estremamente curata, la composizione delle immagini è aggraziata. In questo setting rurale, è il senso di predestinazione ad impregnare dall’inizio alla fine la storia dei Von Erich. Una tensione verso la tragedia che si avviluppa nella mente del figlio maggiore, interpretato da uno Zac Efron che regala una prova attoriale davvero emozionante. A partire dalle trasformazioni fisiche a cui si sono sottoposti sia lui che le co-star Harris Dickinson e Jeremy Allen White, i protagonisti mettono in scena delle performance veramente potenti. Dalla freddissima e autoritaria figura paterna, perfettamente veicolata da Holt McCallany, a quella materna, incarnata da una bravissima Maura Tierney, che assiste apatica e impotente alla caduta inesorabile della sua famiglia. Lavorando per sottrazione, tra sguardi e silenzi, le interpretazioni in The Warrior – The Iron Claw coinvolgono lo spettatore, fino ad arrivare alla commovente scena finale. La rappresentazione di una confortante ma sofferta rottura di un circolo vizioso tossico che ridona speranza per le nuove generazioni.
Sean Durkin porta sul grande schermo un film potente, con delle performance memorabili. Racconta l’ossessione per la vittoria, per la conquista del titolo di campione del mondo, la totale negazione di qualsiasi debolezza e il toccante legame fra quattro fratelli. The Warrior – The Iron Claw uscirà nelle sale italiane l’1 febbraio.