Un viaggio tra cinema e vita personale: il regista e attore racconta il suo ultimo lavoro
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Viggo Mortensen, noto per le sue interpretazioni iconiche, torna alla Festa del Cinema di Roma con il suo nuovo film, The Dead Don’t Hurt. Questa pellicola non è solo un’opera cinematografica, ma un viaggio personale che riflette le esperienze e le emozioni dell’attore. Mortensen, che ha anche scritto la sceneggiatura e curato la colonna sonora, ha voluto rendere omaggio alla figura di sua madre, creando un western che esplora temi di forza e vulnerabilità.
Il film è stato concepito durante un periodo di isolamento a causa della pandemia di Covid-19. Mortensen ha raccontato di come, mentre si trovava a Madrid, abbia iniziato a scrivere senza sapere che stava creando un western. La sua immaginazione è stata stimolata dai libri della madre, che lo hanno portato a riflettere sulla vita di una donna forte e indipendente. “Ho pensato alla frontiera americana del ‘900 e ho deciso di fare un western”, ha dichiarato l’attore, evidenziando il suo amore per il genere fin dall’infanzia.
Durante la presentazione del film, Mortensen ha ricevuto un premio alla carriera, un riconoscimento che ha accolto con gratitudine. “Se qualcuno ti premia è sempre bello”, ha affermato, sottolineando l’importanza di tali incoraggiamenti nel suo percorso artistico. Tuttavia, ha anche chiarito che i premi non influenzano il suo modo di lavorare. La sua carriera, come ha spiegato, è un viaggio continuo, non limitato a un singolo ruolo, ma composto da esperienze che lo hanno formato come artista.
Nel film, Mortensen interpreta Vivienne, un personaggio complesso e sfaccettato. “Vivienne è forte, sensibile e non si sottomette”, ha descritto l’attore, evidenziando come la sensibilità possa essere una forma di forza. Mortensen ha anche toccato temi attuali, come la rappresentanza femminile in politica, esprimendo il suo sostegno per Kamala Harris e la sua speranza in un futuro migliore per le donne nel panorama politico.